AROUND THE BALL

a cura di Francuccio da Ajaccio

Carissimi appassionati di Subbuteo quest’anno avrete a vostra disposizione una nuova rubrica che cercherà di portare a conoscenza dei più vari aneddoti di tifoserie o squadre di calcio che hanno fatto nel loro piccolo la storia del calcio, lontano dai riflettori e dalla Pay-tv! In questo primo numero vorrei però portare l’attenzione su un tema che mi ha molto colpito in questi anni.

L’oggetto della questione e’ la solidarietà e la richiesta di giustizia per Gabriele Sandri detto Gabbo, da parte di gruppi o individui legati al mondo ultrà, ma anche alla sfera della sinistra cosiddetta extraparlamentare. Con tutto il rispetto per la tragedia e la morte di un giovane per mano dei soliti tutori della legge dal grilletto facile e dall’impunità garantita, mi domando perché sia cosi forte il sentimento di solidarietà con questo ragazzo che militava nella curva storicamente più fascista d’Italia e gemellata con le più fasciste d’europa (Real Madrid, che espone in curva la tartarugha di C.P., l’  Espanyol ,nata appositamente per avere un feudo franchista in Catalogna, Leski Sofia, forza la più nazi!).
É nella curva della Lazio che da sempre trovano riparo e creano consenso fascisti in ordine di tempo, di Terza Posizione, Ordine Nuovo, Forza Nuova e Casa Pound solo per citare qualche gruppo che è stato attivo e lo è tuttora in curva…tutti riuniti sotto il nome degli Irriducibili (“quelli che il calcio te lo danno in faccia” il loro slogan) per anni fino allo scioglimento avvenuto qualche mese fa. Il giovane Gabriele con la sua faccia d’angelo la domenica inveiva contro negri ebrei e comunisti alzando striscioni in tedesco decorati da croci celtiche e uncinate! Fianco a fianco (e questa e’ una mia ipotesi) con quei giovani dal coltello facile, che negli ultimi tre quattro anni sono stati capaci di superare nella capitale, le duecento aggressioni all’arma bianca. Contro immigrati, gay, punkabbestia, anarchici, comunisti, barboni, o solo presunti diversi (basta avere un rasta). Tra le varie vittime, e per vittime questa volta intendo morti ammazzati, ci sono anche compagni come  Renato ed è con grande rabbia e dolore che ricordo le loro giovani vite stroncate da vili e codarde aggressioni a colpi di lama (tanto esaltate in curva sia nord che sud).
Ora qualcuno dirà che con Gabriele tutte queste vicende non c’entrano niente, può anche essere vero, ma documentandomi su internet ho notato che la famiglia Sandri è “di casa” a Casa Pound e tutte le tifoserie di destra hanno fatto di Gabbo un martire con iniziative e dibattiti. Sara’ forse un caso? Come sarà forse un caso che a Roma, il sindaco Alemanno di chiare origini fasciste (pure sposato con la figlia di Pinuccio Rauti), si sia subito prodigato all’intitolazione di un parco pubblico a Gabbo con tanto di cerimonia insieme alla famiglia Sandri.

Secondo me no! non è un caso. Uno striscione alzato in curva nord un paio di anni fa fa presente  che “Roma è fascista”, o per meglio dire chi va in curva nord e milita è fascista al 99%. In più il poliziotto tale Spaccarotella (che per me potrebbe anche crepare in galera) è stato uno dei pochi poliziotti a perdere il lavoro e ricevere una bella condanna di 9 anni (penso che in Italia sia un record per uno sbirro che spara in servizio) perché ha sparato e non doveva.

Ma chi invece ha sparato a Carlo Giuliani è stato dipinto da sempre come colui che a fatto il suo lavoro. Placanica o chi per lui ha premuto il grilletto, non farà mai un giorno dentro, anzi promozioni  e coperture, e per poco non hanno chiesto alla famiglia Giuliani il risarcimento per il colpo sparato…! Oppure per Aldrovandi,  per Cucchi, per Bianzino, per Lonzi, chi pagherà? Ve lo dico io, nessuno perché nessuno di loro veniva da una famiglia della Roma bene da sempre vicina a certi ambienti che contano e che strizzano l’occhio al fascistello di turno.
Concludendo vorrei dire che il calcio è uno specchio della nostra società migliore di altri, e anche se il nemico in primis non sarà il Sandri di turno di sicuro non mi mancherà più di tanto. E ora…buon Calcidalbasso a tutti!

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